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10 novembre 2011 4 10 /11 /novembre /2011 21:24

BOLOGNA - Italia e Grecia sono state commissariate. Non sto dicendo se è l'ultimo inevitabile rimedio prima del disastro e se questo disastro sarebbe stato evitabile. Ma è chiaro che da questo disastro usciremo comunque con le ossa rotte. Era chiaro da mesi, ora è scritto: è stata una guerra che ha prodotto vincitori e  vinti. Ed è chiaro chi ha vinto. Ha vinto il modello liberista, il mercato per il mercato, quel modello che ha creato le liberalizzazioni, il capitalismo senza regole, l'incapacità di regolare sviluppo e ricchezze, l'eccesso di liquidità senza corrispettivi, senza un'idea di uomo, ma solo con l'idea del profitto. Ha vinto il liberismo delle  bolle speculative, dei licenziamenti, del nomadismo aziendale, delle guerre per riequilibrare prima le accumulazioni e delle grandi crisi alle quali seguiranno nuove accumulazioni. Vince il neo liberismo che ha già fallito dalla sua rinascita con Ronald Reagan a oggi. Ha fallito perchè ha consentito ad alcuni di vivere  sulle spalle degli altri. Ha consentito agli americani di vivere spendendo circa il 40% in più di quanto potevano e ha imposto ad altri di subire questo peso. Chi era povero per emanciparsi ha dovuto ulteriormente indebitarsi e accettare i padroni, imposti dalla Banca Mondiale, per l'esercizio dei propri investimenti. Il modello liberista ha fallito, ma ha vinto. Ha colpito l'uomo, ha esaltato il profitto. E' stato la quintessenza del sistema capitalista, ha scassato definitivamente la coesione sociale. Ha realizzato i bisogni esterni, umiliato quelli propri dell'umanità  

Insomma hanno vinto coloro che hanno creato il mondo che abbiamo di fronte. Un mondo che da trent'anni a questa parte è diventato più ingiusto, dove i ricchi sono diventati molto più pochi e molto più ricchi, dove i poveri sono diventati molti e molto più poveri. Raggiunti da quei poverissimi che da uno stadio di assoluta miseria sono approdati finalmente alla agognata indigenza occidentale. E poi si dice che la globalizzazione socializza. Socializza la miseria, socializza l'emarginazione. E' la maledizione e il fantasma che inseguiva nei suoi pensieri e nelle sue amare terorie Karl Marx, profetico e terribile in certe visioni.

E' il mondo voluto e realizzato dai signori che governeranno Grecia e Italia. Non sono persone scelte da queste nazioni, dai loro popoli, ma imposte dai mercati e dall'offensiva dei mercati, quasi fosse un movimento di piazza. Ma è Piazza Affari. Ovvio, lo slogan è stato salvare il salvabile, ma a nessuno è venuto in mente che per uscire dai guai provocati da questi signori o da singori come loro si potevano scegliere altri signori e altre idee? E quale modello sceglieranno per noi? Ci sarà un' area del super euro e con i paesi Piigs destinati ad essere la riserva? Paesi cintura che poi, per sopravvivere, con i prestiti delle loro signorie, si accolleranno magari i lavori sporchi, per esempio relativi all'immigrazione (visto che geograficamente sono collocati in modo perfetto)? E, visto che continuano a inseguire gli interessi sul debito da pagare, difficilmente i Piigs potranno lottare con i paesi che volano con una crescita oltre il 5%. Saranno quello che per la Germania del Reich era lo spazio vitale, tutto però santificato dai criteri democratici e liberali?

Ma vediamo chi sono davvero questi signori che governeranno le nazioni più a rischio, Italia e Grecia.

In Grecia arriva  Lucas Papademos, è diventato nel 1994 governatore della Banca centrale di Grecia, incarico retto fino al 2002: ha guidato l'ingresso della dracma nell’euro, avvenuto tra la fine del 2001 e l'inizio del nuovo anno, quando il governo greco e la Goldman Sachs stipularono un accordo che finanziava la sanità greca con derivati che occultarono di fatto, in un sol colpo, debiti passati, contemporanei e perdite nei forecast futuri. Nessuno li chiamò con questo nome, debiti, e si parlò solo poi di conti dello Stato truccati. Ne avrà saputo nulla di tutto questo il governatore della Banca di Grecia al settimo anno di incarico? Viene male solo a fare della ironia. Ma non è finita. Anzi arriva il bello. Tra il 2001 e il 2002, quando il colpo alla Grecia e all'Europa, con il debito greco truccato, è stato assestato, si verifica un bel tourbillon. Papademos dalla Banca di Grecia passa alla vice-presidenza della Banca centrale europea (Bce), sotto Jean-Claude Trichet. Quindi,  proprio dopo aver chiuso l'operazione, ne diventa il controllore. Chi viene scelto per gestire il dopo-accordo con il governo greco? Alla Goldìman Sachs va Draghi, poi Governatore della Banca d'Italia. Sembrano le frecce tricolari, piroetta, doppia capriola e all'inizio di novembre 2011 si ritrovano insieme ad essere di nuovo promossi: Mario Draghi presidente della Bce, Papademos capo del governo greco. Insomma alla Bce l'uomo che garantì la potente merchant bank americana dopo gli accordi spericolati con la Grecia, al governo greco quello che per i greci avallò quei conti impropri. Sono gli uomini che dovrebbero tutelare i cittadini greci e rassicurarli sul futuro da gestire in loro nome e non secondo gli interessi della banche e degli oligopoli finanziari.

In Italia arriva Mario Monti, commissario europeo, liberista convinto, sacerdote dell'intangibilità dei mercati. Il rilievo accademico, scientifico e il suo percorso istituzionale è di spessore enorme. Inutile dilungarsi. Berlusconi lo fece fuori da commissario alla concorrenza nel pasticcio che produsse l'approdo e la ricusazione fulminea di Rocco Buttiglione. Ma le note relative alla sua formazione in ambito finanziario sono davvero illuminanti. Nel 2002 l'affaire governo greco e Goldman Sachs si compie. La merchant bank comincia a mettere in piedi, (con i profitti di quella grande speculazione, che ha creato dubbi, indagini e scandalo) la nuova strategia. E attacca con le sue manovre speculative il debito greco. Scandalo nello scandalo.  Certo, decisione del vertice assoluto della merchant bank in nome del Dio profitto. E chi è dal 2005, anno in cui parte la grande operazione internazionale contro la Grecia, l'International advisor per Goldman Sachs? Mario Monti, presidente del consiglio italiano in pectore . Non solo: conquista - oltre ad una carriera politico-istituzionale brillantissima che non stiamo a ripetere - il ruolo di presidente europeo della Commissione Trilaterale, il braccio armato del neoliberismo finanziario, voluta a suo tempo da Rockfeller. Poi è anche membro autorevole del Gruppo Bilderberg, un'elite politico finanziaria internazionale che, quando si riunisce, non lascia mai trapelare nulla e non produce nessuno scritto che possa chiarire per quale motivo eccellenti finanzieri, capi di stato, grand commis e teste coronate si siedano periodicamente attorno ad un tavolo.

Greci e italiani, in bocca ai lupi.

 

(immagine dal blog http://caparossa.noblogs.org/)

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commenti

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<br /> Nel ringraziarvi per aver postato la mia immagine "Monti Padrino della Patria" mi permetto di aggiungere il link originario su In Pasto al Silvio:<br /> http://inpastoalsilvio.wordpress.com/2011/11/12/padri-e-padrini/<br /> Saluti<br /> Paolo 'Neupaul' Palmacci<br />
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P
<br /> Nel ringraziarvi per aver postato la mia immagine "Monti Padrino della Patria" mi permetto di aggiungere il link originario su In Pasto al Silvio:<br /> <br /> <br /> http://inpastoalsilvio.wordpress.com/2011/11/12/padri-e-padrini/<br /> <br /> <br /> Saluti<br /> <br /> <br /> Paolo 'Neupaul' Palmacci<br />
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P
<br /> Link originario dell'immagine "Monti-Padrino-Goldman Sachs" http://inpastoalsilvio.wordpress.com/2011/11/12/padri-e-padrini/<br /> <br /> <br /> Grazie<br /> <br /> <br /> Paolo Palmacci<br />
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P
<br /> Mi permetto di aggiungere il link originario dell’immagine ripresa dal blog di<br /> Caparossa e da voi gentilmente qui ri-postata. Grazie<br /> http://inpastoalsilvio.wordpress.com/2011/11/12/padri-e-padrini/<br /> Paolo Palmacci<br />
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  • Nato a Roma il 7-3-1962, giornalista
  • Nato a Roma il 7-3-1962, giornalista

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